lunedì 14 febbraio 2011

splende

gelo,sole,gioia.nonostante il tempo sembra correre incessante e spietato, sono contento. riprovo sensazioni che sembravano scomparse in modo nuovo,più maturo ma anche più intrigante.il sole splendente su questa distesa di ghiaccio,strade,palazzi,neve e il vento intriso di mare, gelo e diesel mi infondono forza e speranze, verso l'ignoto e l'incognita di una storia tutta da scrivere, nella vita e sulla carta.
un sentiero si inoltra nella neve, forse un piccolo ruscello. la pace vicino a una prospettiva.

sabato 12 febbraio 2011

se una notte d'inverno, sul nevskij

la notte pietroburghese è affascinante, col gelo fuori dalle porte d'inverno e l'imbrunire leggero d'estate. e offre bar, caffè, ristoranti, dove sedersi, aspettare l'apertura della metro, e poter parlare con sé stessi, riordinare i pensieri, rilassarsi o semplicemente smaltire una sbornia o la stanchezza di un viaggio.
provo a far ordine dopo qualche giorno passato a helsinki,per rinnovare il visto,con impressioni contrastanti: nella capitale finlandese son stato ormai tre volte, e non so più,dopo questa visita, se è solo noia,o anche senso di tranquillità (almeno superficiale). forse perchè ho incontrato persone, compagni, molto disponibili e che mi hanno accolto come uno di loro. forse anche perchè la biblioteca slavonica mi riempie di energie per il lavoro,chissà.
e l'atmosfera del bar di notte mi piace,mi rasserena,mi placa da incertezze,instabilità e altro. una tazza di tè, musica in sottofondo e leggere il volto della gente, dalla ragazza triste a due tavoli di distanza al lavoratore stanco di chissà quali turni, alla ragazza che spazza per terra, genuinamente gentile nonostante detesti il suo lavoro. un mondo onirico.

sabato 5 febbraio 2011

disgelo

l'inverno passa, si scioglie, e tuttavia prova a ribellarsi a questo anticipo improvviso di primavera annunciato nei manifesti del metrò, scatenando il suo vento gelido sul disgelo di questo angolo di nord. e il tempo vola, si sgretola, dilaga e mi lascia con la malinconia di soffrire di una melancolia precoce e ingiustificata.
gelo,ritorna.

domenica 9 gennaio 2011

le conseguenze dell'amore

amo di un'amore febbrile e preoccupante la città sulla Neva. il solo pensiero di lasciarla mi angoscia, mi rende fragile e insicuro. io vorrei restarci, costruire il mio presente e il mio futuro qui. ma ci sono molte incertezze, e spesso penso sia impossibile realizzare questo desiderio. anche perchè come potrei vivere qui?
ma solo l'idea di dover tornare, o di dover continuare a vivere così, tra periodi di pace e altri di inquietudine, mi fa stare male. perchè l'amore è fatto anche di incertezze, di passi falsi, di paure.

lunedì 20 dicembre 2010

La mia patria

La mia patria è
una canzone napoletana
che cantava mia nonna,
La mia patria è
Majakovskij tonante
dalle righe di fuoco;
La mia patria è
il sorriso di mio padre
l'abbraccio delle mie sorelle
una carezza di mia madre;
La mia patria è
nei baci della mia donna
nelle ore d'amore con lei
passate e future;
La mia patria è
una valigia con
le opere di Pushkin;
La mia patria è
il calore dei miei compagni
la gioia della lotta
il colore rosso
della speranza.
La mia patria non ha
bandiere
non ha
frontiere
non ha
nemici.

lunedì 1 novembre 2010

ognissanti

io, in attesa, a piedi scalzi e ricoperto il capo
canterò il vespro, la sera
(CCCP - Depressione caspica)

una pioggia incessante,fitta come un muro e rumorosa, lava via un lunedì pigro, di riflessioni e di lavorio svogliato. un dopo-sbornia mistico quasi, in cui la frase "non lo faccio più" e il rincoglionimento generale si è accompagnato a una serenità e a una tranquillità interiore che non avevo da tempo.
negli ultimi mesi provo a coltivare queste qualità, per vivere meglio, provo a relativizzare e a guardare con un certo distacco le vicende umane e non. dopo che sono stato male tra aprile e maggio, quello stato d'animo, quelle ossessioni (alcune precedenti e forse susseguitesi), non le voglio più.
vorrei viaggiare, vivere, innamorarmi, bere, camminare. vorrei librarmi al di là di questa corazza grassa e brutta. e ci riuscirò.

sabato 2 ottobre 2010

sensazioni

capita di dover andar via e tutto si accumula, dopo che si pensa che c'è sempre tempo: no, il tempo non basta mai, il tempo esplode tra le mani come una mina.
e poi forse comincio ad avvertire già la mancanza dei possibili sviluppi di situazioni che probabilmente comunque non andrebbero da nessuna parte, negli ultimi giorni mi capita di sentire alcune sensazioni che non avvertivo da tempo, quel tipo di serenità tesa tipico dei sentimenti d'affetto e d'amore. no, non sono innamorato, la razionalità del momento me lo impedisce. però c'è una giovane donna che mi conquista, e scriverne mi sembra un pò adolescenziale, ma forse la paura di varcare questo nuovo mare mi induce a scriverne.